Quante volte hai sentito dire da parenti, amici, conoscenti: “Meglio non investire, ci sono troppi problemi”?
È una frase che ritorna ciclicamente, in ufficio come al bar, detta con l’aria di chi pensa di aver trovato la risposta più saggia.
Eppure, se ci pensi, è sempre la stessa giustificazione con la quale molti restano fermi.
Il mondo è sempre stato attraversato da problemi. Guerre, crisi economiche, instabilità politiche, catastrofi naturali. Basta aprire un telegiornale e ci si convince che il rischio è troppo alto, che domani sarà peggio di oggi.
Ma se fosse davvero così, come mai i mercati, pur inciampando di tanto in tanto, hanno continuato a crescere per decenni?
Il rumore contro la realtà
Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito a una sequenza impressionante di eventi:
- la crisi asiatica del 1997
- il crollo della bolla Internet nel 2000
- l’attentato alle Torri Gemelle del 2001,
- a crisi dei mutui subprime e il fallimento di Lehman Brothers nel 2008
- la pandemia nel 2020
- la guerra in Ucraina nel 2022.
Ognuno di questi momenti sembrava la fine di un’epoca. In quei giorni i notiziari parlavano solo di paura e incertezza.
Eppure, se allarghiamo lo sguardo, scopriamo che dopo ogni scossa il mondo non si è mai fermato. Ha sempre trovato la forza di andare avanti.
Il problema non è la crisi. Il problema è il rumore che la circonda.
I numeri non mentono
C’è un dato che vale più di mille opinioni:
100 euro investiti sul principale indice azionario mondiale nel 1990 sarebbero diventati 943 euro oggi.
Senza mosse geniali, senza magie, senza anticipare le crisi o azzeccare i “tempi giusti”.
Significa una crescita media vicina al 7% l’anno, senza nemmeno contare i dividendi.
E tutto questo nonostante le guerre, le recessioni, le pandemie, gli attentati e le instabilità politiche.
Il compito di chi investe
Investire non vuol dire prevedere il prossimo crollo o indovinare il prossimo rialzo.
Vuol dire avere metodo, disciplina e capacità di guardare oltre il presente.
Vuol dire riconoscere che le crisi non sono una novità, ma la normalità del mondo in cui viviamo.
Il vero errore non è incontrare e subire le oscillazioni del mercato: quello capita a tutti.
Il vero errore è restare immobili, paralizzati dalla paura di agire.
Una lezione per tutti
Ogni volta che i notiziari monopolizzano la scena con nuovi problemi globali, la tentazione è quella di rinchiudersi nella prudenza.
Ma se la storia ci insegna qualcosa, è che il mondo – con tutti i suoi limiti – ha sempre trovato la strada per rialzarsi.
E ogni volta, chi ha avuto la pazienza di restare investito, ne è uscito rafforzato.
In conclusione, investire può sembrare difficile, a volte persino impossibile.
Ma la verità è che non lo è mai stato: è sempre stato semplice, purché si scelga di guardare al futuro invece che al rumore del presente.
Le crisi cambiano, i titoli dei giornali cambiano, ma l’epilogo tende a ripetersi: dopo ogni caduta, c’è sempre una ripartenza.
E chi ha fiducia in questo percorso, passo dopo passo, costruisce il proprio futuro finanziario.